[:it]Daniele Cancellara, Firenze e il Martini Bar più piccolo al mondo[:]

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Trentaseienne e originario di Firenze, Daniele Cancellara è il bar manager del Rasputin, speakeasy fiorentino nato a metà 2016. Il 10 settembre, in collaborazione con la distilleria artigianale Winestillery, all’interno del locale ha lanciato una novità unica. È R x Winestillery, il Martini Bar più piccolo al mondo, grazie ai due soli coperti, e l’unico in Italia. Lo abbiamo intervistato per sapere dettagli e retroscena di questa recente e unica apertura, nel cuore di Firenze.

 

Ciao Daniele, ci racconti perché hai pensato di fare il bartender e come sei arrivato al Rasputin?

Mentre facevo il barista per pagarmi gli studi all’università, a Firenze, ho avuto modo di appassionarmi al mondo della miscelazione. Ho iniziato nel settore, prima in piccoli bar fiorentini, poi in cocktail bar e quindi in bar d’albergo. Dopo il mio ultimo lavoro, al Golden View Open Bar, ad agosto 2016 mi chiamò il titolare del Rasputin, Marco Vinci, il quale aveva aperto il locale appena tre mesi prima. Cercava un bar manager e io mi presentai subito. Quando ho iniziato, il Rasputin era già un secret bar.

 

Com’è nata l’idea di aprire il Martini Bar più piccolo al mondo? Quando l’avete aperto?

A Firenze mancava un posto dedicato al Martini e quindi, insieme al titolare del Rasputin Marco Vinci e a Enrico Chioccioli Altadonna di Winestillery, abbiamo pensato di aprire, all’interno del Rasputin, il più piccolo Martini Bar al mondo. Ha solo due coperti e si chiama R x Winestillery. Il bar si trova all’ingresso del Rasputin, in un piccolo spazio finora mai utilizzato. L’abbiamo aperto il 10 settembre e il nome è stato scelto per la collaborazione esclusiva che abbiamo stretto con Winestillery, la prima distilleria artigianale della regione del Chianti Classico.

 

 

Che cosa si può bere all’interno? Qual è l’esclusività di R x Winestillery?

Nei 40 minuti che si hanno a disposizione si è serviti da un bartender personale e si possono ordinare uno o più cocktail a propria scelta, da una carta interamente composta da Martini. Ci sono i più classici Martini, Vodka Martini e Dry Martini, ma anche proposte meno convenzionali, come il Bitter Sweet Martini. Tutti i cocktail che si possono assaggiare sono interamente preparati con spirits di Winestillery, che ci fornisce alcuni prodotti a km 0. Qui si possono assaggiare il Tuscan Dry Vermouth, in esclusiva per noi, e i due prodotti del progetto Limited and exceptional releases: Slow, un liquore a base di gin e vinaccia di Sangiovese, e Copper Strength, un gin purissimo non diluito e imbottigliato a grado pieno di alambicco.

 

Tornando al Rasputin, che filosofia di miscelazione proponi?

Al Rasputin proponiamo cocktail semplici tecnicamente, nei quali uno dei punti di forza è la nostra ricerca sulla materia prima: oltre a selezionare ottime basi – non a caso abbiamo oltre 300 referenze diverse di whisky – ricerchiamo anche frutta, spezie e tè di alta qualità. Inoltre, dietro ogni nostro cocktail c’è una storia, perché l’assaggio dev’essere un’esperienza a 360°. Il precedente menu l’abbiamo dedicato ai sette peccati capitali mentre l’ultimo, quello attuale, a Sergey Merkurov, l’ideatore dell’alfabeto erotico russo ai tempi di Stalin. Noi l’abbiamo interpretato in chiave miscelativa con 26 signature cocktail mentre i classici, da sempre, abbiamo scelto di realizzarli solo su richiesta.

 

 

Sono passati oltre dieci anni da quando hai iniziato a lavorare in questo settore, a Firenze. Il gusto della città è cambiato nel corso degli anni?

Sì, negli ultimi 6/7 anni si è evoluto tantissimo. Grande merito va alla Florence Cocktail Week, la quale ha permesso di dedicare maggiore attenzione alla miscelazione di qualità. È aumentata la produzione di distillati locali, gin soprattutto ma anche grappa e brandy, ed è evidente anche un’evoluzione di quelli con una storia più radicata.

 

Essendo il Rasputin un secret bar, la domanda viene spontanea. Come si può accedere?

A differenza di altri secret bar non facciamo selezione all’ingresso perché crediamo che la ricerca sopra le righe che noi portiamo avanti sia già in grado di selezionare una clientela più attenta e non occasionale.

 

Qual è Il tuo cocktail preferito?

Il Martini cocktail. È un drink che amo bere e alla quale sono molto legato. È semplice, perché prevede due soli ingredienti, ma è allo stesso tempo difficile da realizzare per un bartender.

 

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