[:it]Nasce Acqua Bianca, il liquore aromatico di Salvatore Calabrese[:]

[:it]Il suo nome è Acqua Bianca e il suo creatore è l’icona della mixology Salvatore “The Maestro” Calabrese: sarà disponibile da fine febbraio, distribuito in esclusiva in Italia da Velier.

Stiamo parlando di un liquore davvero particolare, prodotto dalla storica azienda olandese De Kuyper Royal Distillers ed elaborato da “The Maestro” con l’obiettivo di creare un prodotto rivoluzionario, diverso da qualsiasi altro già in commercio: una vera e propria nuova categoria nell’ambito dei liquori. 

L’ispirazione gli è venuta leggendo ricette dell’Ottocento nelle quali compariva un ingrediente particolare, l’ambra grigia, una preziosa sostanza utilizzata da secoli dai profumieri come fissante per aggiungere intensità e una fragranza più duratura ai profumi. Calabrese ha voluto l’ambra grigia nel suo Acqua Bianca proprio per sopperire a una mancanza comune nei liquori: l’aroma, che spesso è carente rispetto alle sensazioni al palato.

All’ambra grigia ha aggiunto ingredienti naturali provenienti dalle terre del Sud Italia, quelle legate alle sue origini. Così in Acqua Bianca troviamo limoni provenienti dalla Costa d’Amalfi, bergamotto di Calabria e cedro.

A donare un ulteriore tocco di personalità, ci sono note di menta piperita e di rosa. Il risultato è un liquore diverso da tutti gli altri, versatile, adatto a essere degustato liscio così come miscelato con spiriti sia bianchi che scuri, lasciando ampia libertà creativa ai bartender.

Il lancio di Acqua Bianca è avvenuto a Londra a The Donovan Bar, il locale guidato dallo stesso Calabrese: nell’occasione il liquore è stato miscelato in più varianti, dando vita a cocktail come Spritzer Fresco, dove è unito a Italicus, succo di pompelmo rosa e prosecco, e Sal’s Stinger, dove invece si miscela con un cognac Vsop.

Un prodotto così particolare aveva bisogno di un “vestito” altrettanto fuori dagli schemi, e ci ha pensato la figlia di Calabrese, con la sua agenzia Five Foot Eight. Il design particolare della bottiglia, molto evocativo, ricorda un libro con l’etichetta che funge da dorso.

 

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