[:it]Sei curiosità che forse non conoscete sui cocktail[:]

[:it]di ANNA TAMBURRINO

Le famose bevande, ottenute dalla miscelazione proporzionata di diversi ingredienti alcolici e conosciute come cocktail, sono ormai onnipresenti nel nostro quotidiano. Dall’aperitivo, al dopo pasto, passando anche per la cena, affascinano un numero sempre maggiore di persone grazie al loro equilibrio di gusti, aromi e la continua ricerca innovativa. Eppure, anche se oggi sono bevuti, amati e addirittura preparati da tutti, sono ancora tante le cose che non conosciamo sul loro conto.

Ecco 6 curiosità che forse non conoscete sui cocktail:

L’etimologia del termine

Non ci sono informazioni esatte sull’origine della parola “cocktail”, che comparve per la prima volta nel 1798 su un quotidiano britannico.
Come però spesso accade quando vi è incertezza, sono state formulate diverse fantasiose teorie sulla possibile etimologia del termine. Secondo una di queste la parola “cocktail” deriverebbe da “cocked tail”, ovvero coda di cavallo: il riferimento a questo animale notoriamente molto vivace sarebbe probabilmente dovuto al fatto che i primi cocktail avevano proprio la funzione di sollevare l’umore.
Una seconda teoria sostiene, invece, che l’origine vada individuata nel termine francese “coquette”, cioè portauovo.
Ce n’è infine un’altra, che è la più nota, secondo cui l’etimologia della parola “cocktail” deriverebbe da “cock’s tail”, che significa “coda del gallo”, poiché questi drink sono solitamente molto colorati, ma c’è addirittura anche chi pensa che ciò sia dovuto al fatto che in Messico venissero utilizzate le piume di pollo per mescolare le bevande miscelate!

Esiste una lista ufficiale di cockatil

L’Associazione Internazionale dei Bartender (IBA) conserva una lista dei cocktail “ufficiali”. Essi sono divisi in tre categorie: “Unforgettables” (Indimenticabili), di cui fanno parte, tra gli altri, Gin Fizz, Sidecar e Negroni; Contemporary Classics (Classici Contemporanei), come Cosmopolitan, Sex on the Beach e Black Russian;  New Era Drinks, tra cui Espresso martini, Vesper e Dark ‘N’ Stormy.

I cocktail hanno acquistato popolarità durante il Proibizionismo
Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, è proprio nel contesto del Proibizionismo americano (1920-1933), in cui la vendita degli alcolici era vietata, che i cocktail divennero più popolari di quanto non fossero prima. In quegli anni nacquero infatti numerosi bar clandestini chiamati “speakeasy”, nome probabilmente coniato da una leggendaria bar lady che, per non rischiare di essere scoperta, usava zittire i clienti rumorosi dicendo “speak easy”, cioè “parla piano”. In questi locali la miscelazione risultò ben presto fondamentale al fine di migliorare i cocktail, spesso realizzati con alcol di contrabbando solitamente di pessima qualità.

Il cocktail più reinterpretato al mondo è la Piña Colada
Il protagonista della Piña Colada dovrebbe essere il succo d’ananas, ma è sufficiente cambiare frutto per creare numerosissime varianti di questo celebre cocktail. Un esempio è la Kiwi Colada, in cui il succo di kiwi sostituisce quello d’ananas, mentre nel Lava Flow abbiamo un ibrido fra Daiquiri alla fragola e Piña Colada, ma l’elenco è ancora molto lungo.

Il Bloody Mary ha un sapore migliore sugli aeroplani
Il Bloody Mary, composto da vodka e succo di pomodoro più una combinazione di spezie e altri ingredienti, è uno dei cocktail più popolari sugli aeroplani ed il motivo è alquanto curioso: in quota ha un sapore migliore!
Alcuni scienziati all’inizio pensavano che l’altitudine potesse in qualche modo influenzare le papille gustative, ma una nuova ricerca ha dimostrato che, in realtà, è il rumore a influenzare il gusto. Un esperimento ha infatti dimostrato che negli ambienti rumorosi le persone hanno maggiori difficoltà a captare i sapori dolci, mentre trovano sia più facile riconoscere il salato e l’umami, sapori presenti nel pomodoro.

Il cocktail più costoso del mondo è servito a Tokyo
Attualmente il cocktail più costoso al mondo è il Diamond Is Forever, che viene servito al Ritz-Carlton di Tokyo al prezzo di 22.600 dollari. Contiene semplicemente vodka Grey Goose e un twist di lime, ma il motivo di tale costo è che viene servito con un diamante da 1 carato.
Per ora sembra sia stato ordinato solamente due volte.

 

 

 

 

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