[:it]di ELISABETTA LUGLI
Nell’immaginario comune, il Rum richiama scenari esotici e avventure vissute solcando gli Oceani: bevanda prediletta dei pirati caraibici, è legato indissolubilmente alle suggestioni di terre lontane e tropicali.
Distillato ottenuto dal succo o dalla melassa della canna da zucchero, è un prodotto dalle origini antiche: dobbiamo a Cristoforo Colombo l’arrivo della canna da zucchero nei Caraibi, che lì la fece arrivare portandola dalle Azzorre. Da allora, la storia del Rum è nebulosa, e la sua nascita contesa tra i francesi, gli spagnoli e gli inglesi.
Si fa presto a dire Rum, ne esistono tanti tipi: bianchi, scuri, invecchiati; ci sono quelli industriali e gli agricoli. Insomma, tante varianti per un prodotto che può avere differenze anche sostanziali, non soltanto per via della lavorazione ma anche della zona d’origine: l’area del Mar dei Caraibi è senza dubbio la più vocata in assoluto.
E proprio di miscelazione caraibica abbiamo parlato con Leonardo Pinto, uno dei maggiori esperti di rum di tutta Europa. Leonardo, “The Rum Searcher”, si occupa di ricerca nel campo del rum fin dagli anni ’90, quando ancora in Italia la cultura di questo distillato era inesistente. Nel 2004 ha aperto il blog Isla de Rum, diventato in breve punto di riferimento del settore e vera e propria azienda. Consulente e trainer per il mercato del rum, è anche fondatore di ShowRUM – Italian Rum Festival, primo e unico festival nazionale dedicato al rum.
Ecco che cosa ci ha raccontato.
Leonardo, raccontaci qualcosa della miscelazione caraibica.
Amo definire la miscelazione popolare dei Caraibi come la miscelazione in cui si usa rum e qualcosa, e questo qualcosa molto spesso altro non è che un retaggio di una miscelazione più antica. Il punch, da molti considerato il padre di tutti i drink, in fondo altro non era che un modo di bere alcool, spesso con scopi curativi.
Quali sono le regole alla base del rum punch?
Le regole alla base del rum punch sono sempre le stesse, rum, una parte dolce, una parte acida ed un po’ di diluizione. Uno dei punch più noti al grande pubblico è senza dubbio il punch del corsaro Sir Francis Drake, anche noto ai tempi come el Draque. Usando le proprietà gastrointestinali della menta, il punch di sir Francis Drake era un ottimo rimedio medicinale per alleviare i sintomi del colera e dello scorbuto. Rum, lime, acqua, zucchero e menta. Vi ricorda qualcosa?
Il Mojito! Ci sono altri drink che hanno lo stesso principio?
Sì, lo stesso principio possiamo riscontrarlo nel drink nazionale brasiliano, la Caipirinha, in cui ad un pestato di zucchero e lime aggiungiamo la cachaca, ovvero il rum da puro succo fatto in Brasile, il ghiaccio e agitiamo energicamente il tutto. Ed ancora, il daiquiri, in cui shakeriamo e diluiamo la miscela di ron cubano, lime e zucchero.
La diluizione si fa sempre?
A volte la diluizione diventa un’opzione, come nel caso del Ti’Punch, il tipico drink conviviale delle Antille francesi. Una generosa razione di rhum agricole in cui ciascuno a proprio piacimento può dosare zucchero e lime. Sostituendo lo zucchero con il miele si ottiene un altro dei grandi classici cubani, la canchanchara.
E il famoso Cuba Libre?
Con l’avvento delle bevande sodate, con il loro residuo zuccherino, diluizione e parte dolce si sono concentrate in un unico ingrediente, proprio come nel caso del Cuba Libre, in cui una razione di ron cubano ed un po’ di lime sposano la cola, o del più classico Rum Buck, dove al posto della cola la fanno da padrone la ginger ale o la ginger beer. Insomma, tante ricette diverse, derivanti da una tradizione molto più antica, quella del punch e declinata localmente nei modi più vari.
In questo momento in cui bisogna restare in casa, che consiglio puoi dare ai nostri lettori?
In questo periodo di domiciliazione forzata, se avete un rum in casa, basta seguire il proprio gusto e quattro semplici regole per creare il nostro punch; una parte di rum, un po’ di dolce, un po’ di acido ed una buona diluizione.
Buon divertimento![:]