[:it]Era nell’aria da qualche giorno, ma ieri è arrivata la conferma ufficiale: Vinitaly 2020 non si farà a causa dell’emergenza Covid-19. L’appuntamento è per l’anno prossimo, dal 18 al 21 aprile, come sempre a Veronafiere. Non ha quindi avuto successo, come prevedibile, la proposta di rimandare l’evento al giugno di quest’anno, periodo in cui, secondo le poche e incerte previsioni, l’Italia starà probabilmente uscendo dalla crisi sanitaria.
La decisione arriva anche in seguito a una serie di appelli rivolti in queste ultime settimane alla direzione della Fiera da Cantine e Consorzi. La preoccupazione, oltre alle ingenti spese che gli attori della kermesse avrebbero dovuto sostenere in un periodo economicamente difficile, era il rischio concreto di un’edizione sottotono tanto per la partecipazione di pubblico e buyers internazionali, quanto per la presenza delle Cantine stesse. In Piemonte sono state tante le voci autorevoli che si sono levate a sostegno del rinvio, tra queste quella di Franco Morando, patron di Montalbera:
Ho scritto una lettera alla direzione di Verona Fiere – dice Morando – raccogliendo le istanze di innumerevoli aziende locali e nazionali – spiega Morando – per chiedere di posticipare al 2021 il Vinitaly, previsto il prossimo giugno, un periodo storicamente poco adatto alle esigenze delle aziende vitivinicole. Il nostro non è un tentativo di boicottare una kermesse fantastica che sosteniamo da sempre, ma semplicemente di priorità, di investimento e di opportunità.
Vinitaly alza dunque bandiera bianca, così come tanti altri eventi nazionali e internazionali che hanno scelto la linea del buon senso piuttosto che quella dell’ostinazione a oltranza che, probabilmente, avrebbe prodotto molti più danni di un rinvio, per quanto doloroso.[:]