[:it]Drinks International pubblica la classifica dei 100 più importanti bartender del mondo e ci sono anche 5 italiani. [:]

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Finalmente è uscita la classifica 2019 dei 100 bar e bartender più importanti del mondo stilata da Drinks International e, sorpresa, ci sono anche tanti italiani! Diciamo “sorpresa” perché in genere le classifiche internazionali snobbano l’Italia concentrandosi maggiormente su Inghilterra e America, nonostante l’Italia e i suoi grandi barman abbiano fatto la storia della miscelazione internazionale.
Fortunatamente, grazie soprattutto alla crescita qualitativa e quantitativa dei cocktail bar di alto livello, oggi anche il nostro Paese può dire la sua nel mondo, e la classifica che presto vi mostreremo lo confermerà.

Sono infatti 5 i bartender italiani che vi compaiono, 3 dei quali lavorano in Italia:

Simone Caporale, The Connaught, Londra

Ago Perrone, P(oor), Londra

Diego Ferrari, Milano

Mario Farulla, Baccano, Roma

Leonardo Leuci, Jerry Thomas, Roma

 

Rispetto alla classifica dei World’s Best Bars, che non annoverava tra le sue fila nemmeno un italiano, la classifica di Drinks International premia quello che nel nostro Paese si potrebbe definire un Rinascimento della miscelazione nazionale, sempre più sotto i riflettori, curata, tecnica e internazionale. Da qualche anno a questa parte infatti, l’apprezzamento del pubblico e l’attenzione della stampa di settore hanno premiato l’impegno dei tanti professionisti che ogni giorno lavorano dietro al banco del bar, sempre più dinamici e capaci di intercettare le tendenze contemporanee senza dimenticare la grande filosofia italiana, che specialmente nel 2019, con i cento anni dalla nascita del Negroni, sta dimostrando di avere molto da dire.

Godiamoci allora la classifica completa qui.

 

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Commenti

  • Carlos
    12/12/2022 A 12:34

    In italia abbiamo dei barman bravissimi. Averne solo tre in questa classifica mi sembra poco.
    Simone mole , Vittorio Pagliara , Daniele Abrugia , Salvatore Calabrese , vanzan e molti altri non sono da meno.
    Difficile fare queste classifiche.

  • Valerio
    29/05/2024 A 18:23

    Capisco la tua frustrazione per la mancanza di riconoscimento dei barman italiani di livello mondiale. È vero che l’Italia vanta una schiera di talenti eccezionali nel mondo del bartending, spesso sottovalutati rispetto ai colleghi internazionali.
    Ho avuto l’opportunità di partecipare a masterclass con maestri del calibro di Salvatore Calabrese, Fulvio Piccinino, Dario Comini, Daniele Abrugia, Bruno Vanzan e Luca Cinalli dimostra quanto la scena italiana sia ricca di competenze e professionalità.
    Tuttavia, è innegabile che Londra sia attualmente considerata la capitale mondiale del bartending, attirando i migliori talenti da tutto il mondo.

  • Mauro M.
    21/06/2024 A 18:18

    Carlos credo che definire un barman come il “migliore in assoluto” è un’impresa ardua e soggettiva, in quanto dipende da gusti personali e criteri di valutazione variabili. Tuttavia, è possibile individuare alcuni aspetti chiave che possono essere: Conoscenza approfondita dei distillati e dei liquori, capacità di creare nuovi cocktail, accuratezza nella presentazione, abilità comunicative e relazionali, etica professionale e altre 100 cose. Credo che oggi conti molto l’immagine e i social. Per questo Vanzan viene considerato un grande barman, o RDA o Daniel della mixology a discapito di persone che orbitano da anni in questo settore come bar manager, brand ambassador, spirits specialist come quelli che hai citato sopra.

  • Giulio
    13/07/2024 A 20:33

    Hai ragione, l’Italia vanta una tradizione straordinaria e una scuola di barman davvero eccezionale. Nomi come Simone Mole, Vittorio Pagliara, Daniele Abrugia, Salvatore Calabrese e Bruno Vanzan sono esempi di talento e maestria nel campo della mixology. È sempre complicato stilare classifiche poiché molti fattori entrano in gioco, e il talento non si misura solo con premi e riconoscimenti. L’importante è riconoscere e celebrare la qualità e la passione di tutti i nostri barman, che con la loro creatività e dedizione continuano a elevare il livello della cultura del bere in Italia e nel mondo.

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