[:it]Belvedere Collective: l’esclusivo club di bartenders e barladies di Belvedere Vodka[:]

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A gennaio 2019 l’azienda polacca Belvedere Vodka, che dal 1996 si è imposta nella categoria della vodka ultrapremium grazie alle spiccate proprietà organolettiche del distillato a base di segale prodotto e distribuito da LVMH, ha avviato a livello mondiale il progetto Belvedere Collective, un circuito di bartenders che in Italia conta 14 rappresentanti. Consolidatosi nel 2020, il network è formato da protagonisti di tredici realtà diverse – cocktail bar, bar d’hotel, ecc… – a livello geografico e di filosofia di miscelazione, che in comune hanno l’obiettivo di crescere e di farlo assieme all’azienda e agli altri colleghi. L’idea è nata dal reparto marketing dell’azienda che, intento a valorizzare i propri prodotti anche nei locali della miscelazione italiana, ha deciso di affidarsi a professionisti del mestiere. Nella scelta di questi ultimi hanno giocato un ruolo fondamentale l’importanza delle figure stesse all’interno del settore e una mentalità ancora ambiziosa ed elastica, che stimoli in loro la voglia di crescere con l’azienda, anche in termini di visibilità. Per quanto riguarda i locali in cui operano, invece, è stata data priorità a quelli capaci di recepire i trend in modo repentino oppure, ancora meglio, di lanciarli. Lo scopo del Belvedere Collective è anche quello di creare un’occasione di scambio – idee, opinioni, filosofie di miscelazione – fra i colleghi stessi.

 

 

I protagonisti

Da Roma a Milano e da Reggio Emilia alla Sicilia. Con il tempo, il gruppo partito da soli nove membri ha raggiunto i quattordici totali e non prevede di superare i quindici, nonostante le tante richieste pervenute per entrare a farne parte. Gli attuali membri sono: Carlo Simbula della Bioesserì di Brera, Luca Angeli del Four Seasons Hotel Milano, Dario Serra del Ceresio7, Alberto Corvi del The Doping Club, Gabriele Tammaro dell’Octavius Bar di Milano, Riccardo Soncini del The Craftsman di Reggio Emilia, Matteo Di Ienno del Locale di Firenze, Livio Morena del Drink Kong, Lucrezia Fulvio di Zuma e Angelo Bonanni del Piccadilly a Roma, Lucio D’Orsi del Dry Martini Sorrento, Davide Mitacchione del Luau Tiki Bar di Bari e Christian Sciglio del Morgana di Taormina.

 

 

I vantaggi

Molteplici sono le opportunità riconosciute ai quattordici membri: poter scoprire in anteprima nazionale i nuovi prodotti del brand e poterne seguire la distribuzione in via esclusiva per un certo periodo di tempo, come avvenuto con Heritage 176 da luglio a settembre 2020, eventi unici, come il Belvedere Retreat che è una intensa due giorni di divertimento che quest’anno si terrà a inizio maggio, lanci, iniziative di brand e tante altre novità in programma. Anche durante i periodi di fermo il Belvedere Collective non si è fermato, con le dirette Instagram nelle quali i membri sono stati coinvolti con il proprio profilo personale o, in alcuni casi eccezionali, con lo stesso profilo aziendale. Gli ultimi vantaggi, non per questo secondari, sono periodiche attività di formazione sulle peculiarità dei prodotti Belvedere e riunioni di piacere e di scambio in presenza o, come in quest’ultimo periodo, a distanza.

 

 

I punti di vista

Il Belvedere Collective è un’occasione per i bartenders di conoscersi, rincontrarsi e scambiarsi idee, che siano motivo di crescita personale e altrui. Per questo motivo abbiamo scelto di interpellare direttamente tre di loro – Livio Morena del Drink Kong, Matteo Di Ienno del Locale Firenze e Dario Serra del Ceresio7 – per avere i punti di vista dei diretti protagonisti. Sono tutti entrati a farne parte a gennaio 2020, quando lo stesso è stato creato. In questi dodici mesi tante sono le soddisfazioni raccolte e i bei ricordi che porteranno nel cuore. “Sapere di essere stato scelto mi ha fatto molto piacere perché si tratta di una grande idea” ha detto Livio Morena. “Ho detto subito di sì perché è un progetto legato alla condivisione di competenze e conoscenze. Se non bastasse, a rendermi ancora più orgoglioso c’è il nome di una grande azienda dietro, che lavora sempre nel migliore dei modi”. Dello stesso parere Dario Serra. “Ero sbalordito. Non è una azienda ma una famiglia, in cui conoscevo già tante persone, motivo che mi ha reso ancora più felice per essere stato scelto”. Matteo Di Ienno ricorda piacevolmente che “il Belvedere Collective è un’occasione di crescita per tutti. Rivedere i volti di bartenders durante il lockdown mi ha fatto molto piacere” e, alla domanda qual è il più grande vantaggio che si ha a farne parte, risponde “l’esclusività. Siamo i primi ad assaggiare e provare alcuni prodotti che, solo in un secondo momento, verranno distribuiti sul mercato”. L’altro grande vantaggio? “Approcciarsi a un mondo di grande eleganza e classe, con un’azienda che organizza le iniziative in maniera ineccepibile” chiosa Livio Morena.

 

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